Uno-X Mobility, Alexander Kristoff fissa il suo obiettivo: “Voglio raggiungere le 100 vittorie prima del ritiro”

Dopo 20 anni da corridore professionista Alexander Kristoff non vuole smettere di porsi nuovi obiettivi. Con la carta di identità che a luglio lo vedrà compiere 38 anni, l’esperto corridore della Uno-X Mobility sembra ormai arrivato nella fase conclusiva della sua carriera, ma non ha alcuna intenzione di trascorrere quello che potrebbe essere il suo ultimo anno in gruppo vivendo una semplice passerella, il sogno invece è quello di raggiungere un nuovo record di vittorie, cementandosi così nella storia come miglior ciclista norvegese.

Intervistato dall’emittente norvegese TV2, il nativo di Stavanger ha infatti raccontato come il suo sogno sia quello di raggiungere le 100 vittorie in carriera prima di appendere il casco al chiodo. Ad oggi il numero alla colonna dei successi recita 96, e saranno quindi necessari quattro successi per Kristoff per raggiungere il suo obiettivo: “Credo che sia un obiettivo raggiungibile – spiega Kristoff – Ovviamente potrei mettermi come obiettivo il vincere una tappa al Tour o il Giro delle Fiandre, ma non mi sento il favorito e credo sia improbabile riuscire a battere Tadej Pogacar e Mathieu Van der Poel al Fiandre. Ma le 100 vittorie sono a portata, l’anno scorso ho vinto 8 corse, quest’anno me ne servono 4″.

Nell’idea di Kristoff il raggiungimento di questo risultato gli permetterebbe di superare definitivamente Thor Hushovd nel dibattito su chi sia il miglior corridore norvegese della storia: “Basta guardare le classifiche – spiega il classe 1987 ridendo – Io sono molto più avanti rispetto a lui!”.

Per quello che riguarda il ritiro, invece, il 37enne lascia ancora aperto uno spiraglio ad un’ulteriore stagione al termine di quella appena cominciata, soprattutto se i risultati saranno positivi e lui stesso avrà ancora voglia di gareggiare: “Non posso dire nulla con sicurezza, è probabile che questa sia la mia ultima stagione, ma se avrò un grande anno magari potrei cambiare idea. Io però sto per compiere 38 anni e ho quattro figli. Vorrei passare del tempo con loro, tutti giocano a calcio e i due più vecchi anche ad un buon livello e quindi ci sono un sacco di partite da seguire. È bello come genitore riuscire a seguire la crescita dei figli”.

In conclusione il norvegese guarda anche al futuro dopo la bici, che probabilmente sarà lontano dal mondo del ciclismo e più riservato a famiglia ed hobby: “Sento di voler fare qualcosa di diverso dal ciclismo. È possibile che quando finirò ne sentirò la mancanza e deciderò di tornare, ma ad oggi non mi attira l’idea di essere un direttore sportivo e di continuare a viaggiare così tanto. Per ora voglio fare il corridore e basta. Dopo la fine della carriera potrei provare a costruire e ristrutturare qualcosa, ma dopo le mie ultime esperienze non so se mia moglie sarebbe d’accordo”.

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